giovedì 21 giugno 2012

RICORDO DELL' AMICO ALBERTO GIANAZZA


Il nostro caro dr. ALBERTO  GIANAZZA , Past-president 1977/78 del RC Malpensa,  consigliere e Vice Presidente degli  Amici Liuc,  ha ricevuto l’ultimo saluto della Famiglia e dei  numerosi  amici  alle 14.30 di mercoledì 14 marzo nella bella chiesa di S.Pietro a Legnano. 
Il Parroco don Giovanni Cazzaniga ha letto un’affettuosa omelia: 

è risorto, non è qui”. Queste parole che abbiamo appena ascoltato, pronunciate dall’angelo davanti alla tomba vuota di Gesù, ci aiutano più di altre a cogliere il senso profondo della celebrazione che stiamo vivendo. La malattia, coraggiosamente affrontata dal dott. Alberto, lasciava intravvedere l’iter che si è concluso l’altro giorno con la sua morte. E noi, davanti a questo momento in cui avvertiamo il distacco, il vuoto che un marito, un padre, un nonno amato lascia alla sua scomparsa, ci accorgiamo di non avere molte risorse per affrontare la situazione che la morte crea in noi e attorno a noi.
È la parola di Dio che, nella tristezza e nel buio che la morte porta inevitabilmente con sé, fa’ balenare un raggio di luce e di speranza. Il nostro fratello Alberto, le cui spoglie onoriamo oggi nell’ultimo saluto cristiano, “non è qui”. Chiamato a vivere in una vita nuova, egli ci ha preceduto nell’incontro con il Signore Risorto. I primi cristiani al riguardo avevano una speranza molto viva, come ci testimoniano alcune epigrafi ritrovate nelle catacombe romane: accanto al nome del caro defunto, quei primi seguaci di Gesù Cristo avevano scritto nella loro lingua “Vivit in Christo”. Colui che qui giace vive in Cristo, vive una vita nuova, sottratta alla sofferenza, alla fragilità, anche alla morte.
In questi momenti la memoria, non ha la funzione anzitutto di alimentare una nostalgia senza sbocco, ma diventa lo strumento per fare tesoro di quanto ci ha lasciato chi ormai non è più tra noi. Anche il nostro fratello Alberto ha sicuramente lasciato un’eredità che non consiste solo nei beni, ma anzitutto nel patrimonio di affetti, di insegnamenti, di cure che non ha mai lasciato mancare alla sua famiglia, alla moglie, ai figli, ai nipoti tanto amati, ai familiari tutti.
Ci lascia il ricordo di un uomo che ha sempre lavorato e ha dato lavoro a tanti altri, a tante famiglie. In un tempo come il nostro, un esempio di serietà e di impegno che oggi spesso ci manca. Egli appartiene a quella generazione che ha risollevato la nostra Italia dalle macerie della guerra e dall’umiliazione di essere un paese arretrato e vinto. Una generazione che ci ha consegnato un paese avanzato, impensabile solo pochi decenni fa’. Il dott. Alberto ci consegna, in particolare, l’attaccamento alla famiglia, che ha vissuto come valore primario. Era bello, quando ci si incontrava, raccogliere alcune confidenze sui nipoti: solo per fare un esempio, quando gli indicavo la fortuna e la gioia di avere nipoti belli e vivaci, mi rispondeva: “Ha ragione, sono proprio fortunato, ma io sono troppo vecchio per loro …”
Nelle sue ultime volontà, ha lasciato alcune raccomandazioni significative ai suoi figli (saranno lette alla fine della messa): da esse si evince la sua concretezza e la sua dirittura morale.
Lo accompagniamo ora a quel luogo di riposo che egli stesso ha voluto costruire pochi anno or sono: ricordo che al momento della benedizione della nuova tomba di famiglia mi disse ”Ho pensato di preparare un luogo degno per me e per i miei familiari dopo la morte … Spero che i miei nipoti si ricordino ancora di me!”
Caro dott. Alberto, i suoi nipoti e tutti coloro che le hanno voluto bene non la dimenticheranno, perché l’amore ricevuto e donato è più forte della morte. Amen.
Il figlio ha chiuso il  saluto leggendo  il messaggio lasciato da Alberto:

“ ai miei figli dico:

1)  AMATE, AIUTATE E RISPETTATE  VOSTRA  MADRE  CHE  E’ STATA PER  ME  UNA IMPAREGGIABILE  COMPAGNA NELLA VITA E  PER  TUTTI NOI  SI E’ PRODIGATA OLTRE  MISURA, SUPERANDO I SUOI PROBLEMI DI SALUTE ANCHE NEI MOMENTI  PIU’ CRITICI.

2)  Lavorate! Non fidatevi dei risparmi oltre misura. 

3)  Anche se vivete in un’Europa unita e in pace, l’inflazione e le svalutazioni saranno sempre in agguato.

4)  Non azzardate soldi né in borsa né al gioco.

5)  Non comprate terreni per speculazione: da un giorno all’altro troverete impedimenti e imposizioni comunali che  ne diminuiscono o annullano il valore.

6)  Non mostrate troppo la vostra agiatezza: vivete con sobrietà e rispetto altrui.
7)  Non vi faccio raccomandazioni sulla salute perché, grazie al vostro buonsenso, sinora vi siete comportati meglio di vostro padre. Continuate!

8)  Non litigate!Ricordatevi di quanto è scritto sulla lapide, sotto il portico di casa mia:”
“Concordia parvae res crescunt, 
discordia maxime dilibuntur” 

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