Il nostro
caro dr. ALBERTO GIANAZZA , Past-president
1977/78 del RC Malpensa, consigliere e
Vice Presidente degli Amici Liuc, ha ricevuto l’ultimo saluto della Famiglia e
dei numerosi amici
alle 14.30 di mercoledì 14 marzo nella bella chiesa di S.Pietro a
Legnano.
Il Parroco
don Giovanni Cazzaniga ha letto un’affettuosa omelia:
è
risorto, non è qui”. Queste parole che abbiamo appena ascoltato, pronunciate
dall’angelo davanti alla tomba vuota di Gesù, ci aiutano più di altre a
cogliere il senso profondo della celebrazione che stiamo vivendo. La malattia,
coraggiosamente affrontata dal dott. Alberto, lasciava intravvedere l’iter che
si è concluso l’altro giorno con la sua morte. E noi, davanti a questo momento
in cui avvertiamo il distacco, il vuoto che un marito, un padre, un nonno amato
lascia alla sua scomparsa, ci accorgiamo di non avere molte risorse per
affrontare la situazione che la morte crea in noi e attorno a noi.
È
la parola di Dio che, nella tristezza e nel buio che la morte porta inevitabilmente
con sé, fa’ balenare un raggio di luce e di speranza. Il nostro fratello
Alberto, le cui spoglie onoriamo oggi nell’ultimo saluto cristiano, “non è
qui”. Chiamato a vivere in una vita nuova, egli ci ha preceduto nell’incontro
con il Signore Risorto. I primi cristiani al riguardo avevano una speranza
molto viva, come ci testimoniano alcune epigrafi ritrovate nelle catacombe
romane: accanto al nome del caro defunto, quei primi seguaci di Gesù Cristo
avevano scritto nella loro lingua “Vivit in Christo”. Colui che qui giace vive
in Cristo, vive una vita nuova, sottratta alla sofferenza, alla fragilità,
anche alla morte.
In
questi momenti la memoria, non ha la funzione anzitutto di alimentare una
nostalgia senza sbocco, ma diventa lo strumento per fare tesoro di quanto ci ha
lasciato chi ormai non è più tra noi. Anche il nostro fratello Alberto ha
sicuramente lasciato un’eredità che non consiste solo nei beni, ma anzitutto
nel patrimonio di affetti, di insegnamenti, di cure che non ha mai lasciato mancare
alla sua famiglia, alla moglie, ai figli, ai nipoti tanto amati, ai familiari
tutti.
Ci
lascia il ricordo di un uomo che ha sempre lavorato e ha dato lavoro a tanti
altri, a tante famiglie. In un tempo come il nostro, un esempio di serietà e di
impegno che oggi spesso ci manca. Egli appartiene a quella generazione che ha
risollevato la nostra Italia dalle macerie della guerra e dall’umiliazione di
essere un paese arretrato e vinto. Una generazione che ci ha consegnato un
paese avanzato, impensabile solo pochi decenni fa’. Il dott. Alberto ci
consegna, in particolare, l’attaccamento alla famiglia, che ha vissuto come
valore primario. Era bello, quando ci si incontrava, raccogliere alcune
confidenze sui nipoti: solo per fare un esempio, quando gli indicavo la fortuna
e la gioia di avere nipoti belli e vivaci, mi rispondeva: “Ha ragione, sono
proprio fortunato, ma io sono troppo vecchio per loro …”
Nelle
sue ultime volontà, ha lasciato alcune raccomandazioni significative ai suoi
figli (saranno lette alla fine della messa): da esse si evince la sua
concretezza e la sua dirittura morale.
Lo
accompagniamo ora a quel luogo di riposo che egli stesso ha voluto costruire
pochi anno or sono: ricordo che al momento della benedizione della nuova tomba
di famiglia mi disse ”Ho pensato di preparare un luogo degno per me e per i
miei familiari dopo la morte … Spero che i miei nipoti si ricordino ancora di
me!”
Caro
dott. Alberto, i suoi nipoti e tutti coloro che le hanno voluto bene non la
dimenticheranno, perché l’amore ricevuto e donato è più forte della morte.
Amen.
Il figlio
ha chiuso il saluto leggendo il messaggio lasciato da Alberto:
“ ai miei figli dico:
1) AMATE,
AIUTATE E RISPETTATE VOSTRA MADRE
CHE E’ STATA PER ME UNA
IMPAREGGIABILE COMPAGNA NELLA VITA E PER
TUTTI NOI SI E’ PRODIGATA OLTRE MISURA, SUPERANDO I SUOI PROBLEMI DI SALUTE
ANCHE NEI MOMENTI PIU’ CRITICI.
2) Lavorate!
Non fidatevi dei risparmi oltre misura.
3) Anche
se vivete in un’Europa unita e in pace, l’inflazione e le svalutazioni saranno
sempre in agguato.
4) Non
azzardate soldi né in borsa né al gioco.
5) Non
comprate terreni per speculazione: da un giorno all’altro troverete impedimenti
e imposizioni comunali che ne
diminuiscono o annullano il valore.
6) Non
mostrate troppo la vostra agiatezza: vivete con sobrietà e rispetto altrui.
7) Non
vi faccio raccomandazioni sulla salute perché, grazie al vostro buonsenso,
sinora vi siete comportati meglio di vostro padre. Continuate!
8) Non
litigate!Ricordatevi di quanto è scritto sulla lapide, sotto il portico di casa
mia:”
“Concordia parvae res crescunt,
discordia maxime dilibuntur”